Di un’overdose d’amore…di un’overdose da latticini

Di un’overdose d’amore…di un’overdose da latticini

Zucchero, cioccolato e caffè sono conosciuti per la loro capacità di creare dipendenza. Ma avreste mai pensato che i latticini possono dare lo stesso effetto? Non è incredibile che si possa essere in “overdose” da formaggio?

Uno studio della University of Michigan ha dimostrato che le Caseine, proteine caratterizzanti il latte ed i suoi derivati, agiscono sugli stessi recettori del cervello sui quali agiscono anche le morfine. Arrivate lì rilasciano delle sostanze oppiacee chiamate Casomorfine e nasce così il meccanismo di “attrazione” verso i latticini.

Quante volte, mangiando pezzetto dopo pezzetto, non ci siamo resi conto di aver esagerato e di aver mangiato una quantità davvero elevata di formaggi. Ciò accade perché la Caseina viene scissa proprio durante la digestione, rilasciando le Casomorfine.

Tutto questo spiega perché, quando si inizia un piano nutrizionale, in cui generalmente l’assunzione dei latticini viene ridotta, la persona può avvertire nei primi 2-3 giorni mal di testa, senso di nausea, stanchezza oppure insonnia; con l’inizio della dieta è come se ci si inizi a disintossicare ed il corpo mostra tutti i sintomi dell’”astinenza”.

Ma oltre alla dipendenza biochimica, i latticini sono responsabili anche di una dipendenza affettiva, perché il latte è il cibo che in assoluto caratterizza la nostra infanzia e per la prima volta ci viene dato dalla persona che più ci ama e dalla quale dipendiamo: la mamma. E’ il mezzo di un legame indissolubile e fortissimo. Psicologicamente il latte viene collegato appunto all’infanzia, che generalmente è la fase di vita più felice e spensierata.

Ed è per questo che, molto spesso, mi capita di conoscere pazienti, anche adulti, che continuano a consumarne elevate quantità, soprattutto la sera prima di andare a dormire.

Naturalmente dopo una cena equilibrata noi non abbiamo assolutamente bisogno dal punto di vista nutrizionale di quella tazza di latte, però il nostro cervello la ricerca come l’ultima coccola prima di terminare la propria giornata ed andare a dormire. Questa è l’ulteriore conferma che cibo, mente e biochimica sono sempre collegati tra loro e che in natura niente è casuale.

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