Un nemico…ma non di tutti: il glutine

Un nemico…ma non di tutti: il glutine

Negli ultimi 50 anni si è sentito parlare in maniera sempre più marcata di Glutine e Celiachia, a volte anche con connotazioni errate e poco scientifiche.

La cattiva informazione e le mode pubblicitarie hanno reso il Glutine un nemico di tutti, senza nessuna distinzione tra chi soffre davvero di patologie correlate al consumo del Glutine e chi invece non ha nessuna sintomatologia o problematica clinica accertata.

Ecco perché è importante fare un po’ di chiarezza.

Partiamo dalla molecola tanto demonizzata: il Glutine.

Questa è una sostanza che ha origine dalla miscelazione di acqua con due proteine, prolamina (nota come gliadina per il frumento) e glutenina, presenti nella cariosside di cereali come frumento, farro, segale, orzo, kamut, avena, triticale, spelta e malto.

E’ attraverso il Glutine che si genera un composto elastico e gommoso, caratterizzante la produzione di pane, pasta, prodotti dolciari,…

Quando inizia la digestione di prodotti contenenti il Glutine, in alcuni individui si innesca una risposta immunitaria da parte dei Linfociti T. Questi, una volta attivati dalla prolamina del Glutine, iniziano ad infiltrarsi in profondità nei villi intestinali, che ricoprono l’intera superficie dell’intestino, e a produrre specifiche sostanze, che portano gradualmente all’appiattimento degli stessi villi e alla loro atrofizzazione; contemporaneamente possono attivarsi anche i Linfociti B, che producono specifici anticorpi (Antigliadina, Antiendomisio e Antitransglutaminasi).

La mucosa intestinale, così modificata, non riesce più ad assimilare in maniera corretta nutrienti essenziali come ferro, minerali, vitamine e macronutrienti (zuccheri, proteine, grassi) e si innesca un vero e proprio processo infiammatorio cronico, che si manifesta in diversi modi; i disturbi più comuni sono quelli intestinali cronici (diarrea, stipsi, dolore addominale), dermatite, sideropenia, rachitismo, scarso accrescimento staturale per i bambini e disturbi della fertilità (aborti spontanei e menopausa precoce) per le donne.

La Celiachia è una malattia autoimmune multifattoriale, ossia la sua manifestazione può essere dovuta a più cause (fattori ambientali, stress, alimentazione,…) ma sicuramente uno dei fattori determinanti è la genetica.

Infatti è stato osservato che individui con alterato funzionamento dei geni HLA DQ2 e DQ8, hanno una marcata predisposizione genetica alla malattia, che può essere indagata con strumenti come il test genetico; esso può essere somministrato sin dai 6 mesi di età, perché non invasivo, e risulta molto utile soprattutto quando in famiglia vi sono componenti che già soffrono della malattia o che hanno tale predisposizione.

Una volta accertata la predisposizione genetica, si procede all’accertamento di determinati valori clinici (Transglutaminasi, Anticorpi Antigliadina A e Anticorpi Antiendomisio) attraverso l’esame del sangue; se dovessero risultare fuori range si procede alla biopsia intestinale, ossia al prelievo di una porzione della mucosa intestinale, per accertarsi dell’avvenuto appiattimento dei villi intestinali. E’ solo con questa procedura che la malattia viene accertata e da qui inizia un percorso dietetico “Gluten-free”, ossia l’eliminazione completa di alimenti con il Glutine, e deve essere seguita una serie di procedure per evitare le contaminazioni.

Ad oggi si elimina completamente il Glutine arbitrariamente e non c’è nulla di più sbagliato, perché eliminarlo se non si ha la Celiachia significa vivere una vita di sacrifici senza motivo e spendere molto di più per fare la spesa, dal momento che i prodotti privi di Glutine hanno costi di produzione e messa in commercio molto più elevati.

Inoltre se non si consuma il Glutine già da diverso tempo, le analisi sopramenzionate per valutare la patologia possono risultare del tutto inattendibili e si possono rischiare serie reazioni avverse nel momento in cui reinseriamo, anche involontariamente, qualche alimento col Glutine.

Per questo, come anche specificato dall’AIC (Associazione Italiana Celiachia) è importante affidarsi a Medici e Professionisti del settore sanitario e seguire un regime di eliminazione del Glutine soltanto se la Celiachia è stata accertata clinicamente (www.celiachia.it).

 

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