Le donne sono soggette, nel corso della propria vita, a momenti fisiologici diversi, caratterizzati da andamenti ormonali completamente differenti e fabbisogni nutrizionali sempre più personalizzati.
Una fase davvero delicata, sia dal punto di vista funzionale che psicologica, è la Menopausa, chiamata così per la prima volta dal medico francese Gardanne nel 1821.
Ogni donna la affronta e la vive in maniera completamente diversa.
Le reazioni e l’adattamento a questo importante “cambiamento” dipendono, oltre che dalle modificazioni ormonali, da numerosi fattori come la personalità, il contesto familiare, sociale e lavorativo.
Il passaggio dalla fase fertile a quella menopausale non avviene all’improvviso, ma gradualmente.
Il tutto accade in un periodo di tempo, chiamato “climaterio”, che può andare da alcuni mesi fino a qualche anno. Questa fase è caratterizzata da un calo della funzione ovarica ed alterazione del ritmo mestruale con peggioramento dei sintomi premestruali; iniziano a manifestarsi anche disturbi del sonno, instabilità emotiva, vampate di calore e difficoltà nel controllare il peso corporeo.
Tutti questi sintomi vengono ad amplificarsi con l’ingresso ufficiale in menopausa, che viene constatata dopo 12 mesi consecutivi caratterizzati dalla mancanza del ciclo mestruale e dalla “netta diminuzione” dei livelli di estrogeni, incrementando il rischio di osteoporosi, malattie cardio/cerebro-vascolari, diabete, sovrappeso e obesità.
La menopausa naturale si verifica generalmente tra i 46 e i 55 anni, soprattutto al giorno d’oggi che l’età media delle donne si è alzata, e deve essere ben distinta da quella iatrogena, cioè quella a seguito di interventi chirurgici o terapie.
Chiaramente anche dal punto di vista nutrizionale si deve intervenire in maniera mirata, andando così a compensare le mancanze ed i cambiamenti fisiologici.
Bisogna prima di tutto prendere consapevolezza del cambiamento fisiologico e fisico che si sta affrontando, per cui non si può pensare di poter continuare a nutrirsi come quando si aveva 20 anni.
Le esigenze cambiano ed il corpo lavora in maniera diversa.
Sicuramente un’esigenza primaria è quella che riguarda il fabbisogno di calcio, i cui livelli tendono fisiologicamente a diminuire. Dal momento che questo è il minerale più importante per quanto riguarda il benessere delle ossa e non è prodotto dal nostro organismo, è necessario aumentare il consumo di alimenti che ne sono ricchi.
Oltre al latte e ai suoi derivati, alimenti particolarmente ricchi di questo minerale sono i legumi (ceci, fagioli), gli ortaggi a foglia a foglia larga (carciofi, cardi, cavolo cappuccio verde, cicoria, indivia, radicchio verde, spinaci) e pesci come sardine, alici, sgombri. Anche mandorle, noci, pistacchi e fichi secchi ne hanno buone quantità.
Per un corretto assorbimento intestinale del calcio è però fondamentale assumere anche le giuste quantità di Vitamina D, che ne controlla i meccanismi di riassorbimento a livello delle ossa.
Altre accortezze nutrizionali riguardano la riduzione del consumo di grassi (preferendo l’olio extravergine d’oliva), di zuccheri semplici e dolci e di sale (utilizzando più spezie).
Bisogna porre particolare attenzione al colesterolo, per cui è necessario controllare il consumo di carni e formaggi stagionati.
Naturalmente in tavola non possono mancare mai frutta e verdura, per assumere le giuste quantità di vitamine e Sali minerali.
E’ necessario inoltre ottimizzare, secondo le proprie occupazioni, gli orari di assunzione del cibo.
Insomma, anche in menopausa, è necessario seguire un’alimentazione completa e controllata, con le giuste limitazioni ma senza particolari eliminazioni (se non si soffre di patologie specifiche che richiedono restrizioni ben precise).