Imparare a mangiare in famiglia parte 1

Imparare a mangiare in famiglia parte 1

I ritmi di oggi sono sempre più insostenibili per le famiglie.
Lavoro, cura della casa, cura dei figli, cura degli animali domestici,….
Succede spesso, però, che la furia del tempo ci travolge e mamma e papà non riescono a dedicare il giusto tempo ad un ramo dell’educazione che spesso non viene neppure considerata come tale, ma che in realtà è alla base della salute e del benessere di ognuno di noi.
Stiamo parlando di EDUCAZIONE ALIMENTARE.
Cosa si intende per educazione alimentare?
L’educazione alimentare è l’insieme di esperienze e regole che consentono all’intera famiglia, e non solo ai bambini, di vivere una vita sana, nel rispetto del proprio corpo, della mente, delle altre persone e, perché no, anche dell’ambiente.
Questa ha inizio, per ogni uomo, già da quando si è dentro la pancia della mamma e continua nelle fasi di crescita. Una volta diventati adulti, le corrette regole ormai fanno parte di noi e andremo ad insegnarle ai nostri figli. Quindi ognuno di noi è protagonista di un ciclo educativo, prima come allievo poi come insegnante.
In famiglia però non è sempre così facile gestire l’alimentazione e la cucina.
Infatti spesso i genitori non sanno come comportarsi davanti ai fornelli: non sanno cosa cucinare, perché non tutti i cibi vengono apprezzati da tutti i componenti della famiglia, non sanno come cucinare, perché alcuni tipi di cottura non piacciono e non sanno quando cucinare, perché spesso manca il tempo materiale.
Inoltre quelle che mancano sono le conoscenze basilari per una corretta alimentazione familiare.
Esiste qualche semplice consiglio da seguire?
Sì. Prima di tutto è fondamentale variare il più possibile le tipologie di alimenti, per abituare il nostro palato a sapori diversi.
Ma il cibo non è solo gusto. Quando mangiamo infatti non lo facciamo solo con la bocca, ma anche col naso, con gli occhi e con le orecchie. Per questo è essenziale cucinare le pietanze esaltandole con aromi e spezie, senza però coprire il sapore dell’alimento principale, presentarle sul piatto o fare accostamenti con stile, rendendole goduriose anche per i nostri occhi e utilizzare diverse tipologie di cottura.
Un alimento che non viene mangiato, soprattutto le verdure, può diventare gradito col tempo se lo si cucina più volte (bisogna fare diversi tentativi e non arrendersi subito) in maniera sfiziosa e colorata.
Altro consiglio utile è quello di cucinare con i propri figli, soprattutto quello che mangiano con più difficoltà. E’ così che il cibo diventa un loro orgoglio personale, perché frutto del loro impegno e allo stesso tempo avranno trascorso del tempo con i propri genitori.
Fondamentale è programmare la spesa settimanale, in modo da avere tutto quello che serve per tutti i pasti della settimana e sapere già cosa cucinare… è una duplice forma di risparmio di tempo.
Questi sono consigli basilari, che se seguiti aiutano sicuramente la famiglia a vivere il cibo con serenità; anche perché, come ogni tipo di educazione, anche quella alimentare ha inizio dalla famiglia.

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