L’evoluzione dalla piramide alimentare al piatto sano

L’evoluzione dalla piramide alimentare al piatto sano

Nel Mondo esistono popolazioni con tradizioni, culture e abitudini alimentari diverse. Però per il mondo scientifico si è resa indispensabile la necessità di regole alimentari specifiche, applicabili e adattabili ai diversi gruppi di popolazione.
Così nel 1992 il Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura (USDA) ha ideato la nota Piramide alimentare.

Cos’è la Piramide Alimentare? E’ un modello grafico di riferimento che detta le linee guida della corretta alimentazione.
Nella struttura piramidale, infatti, sono inseriti tutti gli alimenti, a seconda della frequenza con cui devono essere consumati: alla base ci sono quelli da prediligere e da consumare quotidianamente, mentre man mano che si sale verso la punta le frequenze e le quantità vanno a ridursi.
Inizialmente fu stilata per il solo popolo americano, in seguito la si iniziò ad utilizzare come modello per tutte le popolazioni del Mondo, compresa quella italiana.
E’ un vero e proprio strumento educativo e per questo, nel corso degli anni, ha subito numerose modifiche e arricchimenti, anche a seconda dei notevoli cambiamenti comportamentali ed ambientali, avvenuti negli ultimi 25 anni, a livello globale.

Ne è stata creata una specifica per i bambini, una per gli sportivi, una ambientale,… a conferma della sua importanza ed utilità.
Nelle ultime i cambiamenti sono stati importanti: alla base della piramide sono stati inseriti il consumo di acqua naturale, l’attività fisica e il controllo del peso ed è stato incentivato il consumo quotidiano di grassi e oli vegetali salutari (olio extravergine di oliva).
Nel Luglio del 2016 l’International Foundation of Mediterranean Diet (IFMeD) ha creato una proposta di dieta mediterranea ecosostenibile, accompagnando così l’interesse per l’uomo e la sua salute, a quello per l’ambiente e le popolazioni.
Però dal 2012 il Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura. ha reso nota un’innovazione relativa alla piramide alimentare, elaborata dagli scienziati della Harvard School of Public Health: passare dalla tradizionale piramide ad un piatto circolare suddiviso in spicchi di dimensioni diverse, a seconda del tipo di alimento da consumare. Così è nato il Piatto sano.

E’ stato ideato come modello da seguire non solo per avere un’alimentazione sana e completa, ma anche come strumento per riuscire a mantenere il peso e per incentivare, ancora una volta, l’attività fisica.
Bisogna pensare ad ogni pasto come un piatto che per metà contiene verdure e frutta (questa in quantità minore rispetto alla verdura), e per l’altra metà contiene cereali integrali e proteine.
Riguardo le proteine si sottolinea l’importanza di variare le diverse fonti (pesce, carni bianche, legumi e frutta a guscio), limitando il consumo di carne rossi e trasformate.
Si consiglia inoltre di limitare il consumo giornaliero di latte e derivati e di idratarsi in maniera corretta, evitando bevande zuccherate e gassate.
Grande importanza viene anche data al condimento, favorendo gli oli vegetali, e come già accennato, al movimento.
Il piatto sano è uno straordinario strumento che ci permette di migliorare le nostre abitudini alimentari e comprendere con più facilità cosa si intende per dieta bilanciata, portandola sulle nostre tavole.

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